Dolci
Torta di ricotta all’arancia
Torta Margherita
Torta ricotta e amaretti
Torta di Carote
Croccantino
Torta di ananas
Torta di cocco
Torta allo yogurt
Ciambella Morbidissima
Bavarese al cioccolato
Torta al Caffe
& Arancia
Torta di mandorle
Torta di noci
al Cioccolato
Torta di rose
al Cioccolato
Crostata di Marmellata
Torta di Mele
Torta all’Arancia
Patè di Nocciola
Budino di rolando
Sbriciolata di Ricotta
& Cioccolato
Tiramisù
Fiadoni Bresciani
Torta Magica
Crostata di ricotta
Torta Caprese
Torta Putana
Torrijas de leche
Strüdel alla Bresciana
con zabaione al porto
Bossolà
La persicata
Torta rovesciata
alle albicocche
Crema all'arancia
Quindim al cocco
Clafoutis alle ciliegie
Torta Dobos
FIADONI
BRESCIANI
Difficoltà - Media
Preparazione - 30 minuti + 30 riposo
Tempi Cottura - 15 minuti
Dosi - 8 persone
Costo - Basso
I Fiadini fanno parte di una delle venti elaborate ricette attribuite alla cucina di Giove, descritte nel Baldus, poema cinquecentesco eroico comico di Teofilo Folengo, mantovano di nascita ma vissuto a Brescia, nel monastero Benedettino di Sant’Eufemia dove era amministratore.
Il poema costituito da diciassette libri per l’esattezza, racconta le vicende epico-cavalleresche di Baldo, un popolano di origini illustri, con l’animo battagliero e la testa piena di idee grandiose. Folengo, attraverso la descrizione delle sue gesta pseudo cavalleresche, ci offre un ricco e gustoso repertorio della gastronomia dell’epoca nell’area padana, e fa del cibo uno dei temi più importanti della sua opera. Riferisce dei mirabolanti banchetti delle corti, così come della cucina del popolo, rustica e nostrana, ma non priva di leccornie. Dimostra di conoscere bene i casoncelli, le mereconde e il fiadino, appunto, una sorta di tortelli dolci ripieni, che erano considerati la specialità di Brescia, tanto che un altro autore del tempo Ortensio Lando, li cita in un suo commentario dell’epoca:
“capitando in Brescia … vi mangerai una vivanda detta in lor lingua fiatino, belli da vedere, grati al gusto, odoriferi più che l’ambra e più che il muschio, morbidi al tatto, confortano il gusto e lo stomaco, danno vigore”.
Ingredienti:
Preparazione:
per il ripieno:
Tritate con il coltello i datteri e i pinoli, aggiungere l’uva passa precedentemente ammollata in un poco di vino bianco, la cannella e alla fine le erbe precedentemente tritate. Amalgamate bene il composto.
Per la sfoglia,
disporre la farina a fontana emettere al centro tutti gli ingredienti, avendo cura di stemperare prima lo zafferano nell’acqua. Impastare bene in modo da ottenere un composto omogeneo. Far riposare la pasta avvolta nella pellicola in frigorifero per circa 30 minuti prima di utilizzarla. Tirate la sfoglia molto sottile e dividetela in due parti, spennellare con dell’uovo sbattuto e disporre il ripieno a palline come noci, ricoprite con l’altro strato di pasta come fossero ravioli, tagliare i fiatoni con il coppa pasta chiudendoli bene e friggeteli in abbondante olio caldo. Servirli spolverizzati di zucchero a velo.