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Alcuni consigli per i tuoi ospiti
Quando si ricevono delle persone per il pranzo o la cena si deve evitare di avere un atteggiamento affannato e frenetico in ogni momento e per ogni portata per non trasmettere ansia e imbarazzo agli ospiti. Quando si prepara il menu andrebbe tenuto in considerazione l’eventuale presenza di per-
sone vegetariane e vegetaliane: queste ultime in particolare non mangiano alcun prodotto derivato da animali, come formaggi o uova. È bene evitare di offrire piatti sperimentandoli per la prima volta, preferendo portate già collaudate in precedenza. Le minestre in brodo e le zuppe devono essere versate senza superare il bordo interno del piatto fondo e non devono mai essere offerte una seconda volta. Il vino si serve dalla bottiglia, lasciando che l’etichetta sia visibile a tutti, di conseguenza
non versarlo mai in una brocca a meno che sia un vino particolarmente invecchiato. Prima di togliere i piatti di una portata dalla tavola, si attende che tutti abbiano finito di mangiare. Evitare che gli ospiti fumino tra una portata e l’altra. I posacenere, eventualmente, si mettono a fine pasto, dopo aver servito la frutta. È concesso un sottofondo musicale calmo e rilassante, mai troppo alto, in modo da non disturbare l’attenzione degli invitati.
Posateria
I servizi di posate sono prodotti in acciaio inossidabile, in silver plate (metallo argentato) o in argento. l’impugnatura tradizionale delle posate è in osso o legno, ma in commercio si trovano abitualmente anche quelle in materiale acrilico di diversi colori, facilmente abbinabili al servizio di piatti o alla tovaglia. Quelle con il manico intagliato o con decorazioni particolari non vanno lavate in lavastoviglie, poiché i manici potrebbero danneggiarsi ma anche lavandole a mano non vanno tenute troppo a lungo in acqua e, subito dopo, è consigliabile asciugarle bene per evitare che si formino macchie di calcare. Le posate devono essere apparecchiate partendo dalla destra di ogni invitato, sistemandole in ordine di utilizzo. Poiché le minestre sono di solito il primo piatto che viene servito, all’estrema destra si colloca il cucchiaio, con la parte concava rivolta verso l’alto. Alla sinistra del cucchiaio si sistema il coltello, con la lama rivolta verso il piatto. La forchetta viene messa alla sinistra del piatto, sempre con le punte verso l’alto. Al di sopra del piatto vengono collocate le posate per il dessert: vicino al piatto sarà il coltello, con la lama rivolta all’interno e l’impugnatura verso destra, poi la forchetta, con il manico a sinistra, infine, all’esterno quindi, il cucchiaio, con il manico a destra. Ci sono casi in cui le portate sono in numero tale da richiedere altre posate con un massimo di tre elementi per tipo. Per un pasto di cinque portate può anche essere collocato, all’estrema destra, il coltellino per il burro o l’antipasto e, a seguire, il cucchiaio da minestra, il coltello per il pesce, quello per la carne e infine il cucchiaio per il dessert. A sinistra, sempre dall’esterno verso l’interno, si pone la forchettina per l’antipasto, la forchetta per il pesce, quella per la carne e quella per il dessert. Se lo spazio a disposizione sulla tavola non permette di posizionare tutti i pezzi, si possono collocare le posate essenziali e servire le portate particolari, come il pesce, insieme alle posate.
Ceramiche Piatti
I principali tipi di piatti che si trovano in commercio sono generalmente di porcellana o di ceramica. La porcellana è composta da una pasta molto fine, traslucida e compatta. le stoviglie realizzate con questo materiale hanno un prezzo elevato ma, se trattate con cura, hanno una lunga durata. Di conseguenza è consigliabile evitare che subiscano sbalzi di temperatura, come ad esempio in un forno, normale o a microonde. La ceramica si divide in grès e terraglia. Il grès è il materiale più robusto e può anche essere tranquillamente usato per cuocere in forno. La terraglia non smaltata è una ceramica porosa che si scheggia facilmente e non sopporta le alte temperature. Il tipo smaltato invece è più resistente e versatile. In vendita si trovano anche ceramiche con trattamenti che ne permettono l’utilizzo in forno e, soltanto per alcuni tipi, nel congelatore. l piatti decorati, sia in porcellana che in ceramica, vanno preferibilmente lavati a mano, per non rovinare le decorazioni. In tavola, i piatti si dispongono contornati dalle posate e dai bicchieri: in basso si colloca il piatto piano e, sopra, il piatto fondo o il piattino per gli antipasti. In tal caso, quello fondo verrà sistemato al momento dell’utilizzo. Il piattino da dessert, invece, verrà portato alla fine, quando tutti gli altri piatti saranno stati tolti dalla tavola.
Vetro Bicchieri
Vi sono forme adatte per vini o per acqua a attualmente la scelta del bicchiere non è fondamentale come in passato. Si possono accostare con tranquillità bicchieri diversi per forma e colore, e mescolare sulla tavola bicchieri di cristallo e vetro colorato rappresenta una soluzione simpatica e originale. La scelta è ampia: dal cristallo al semplice vetro. La qualità del cristallo si giudica dalla quantità di ossido di piombo che contiene. Più bassa è la percentuale, meno pregiato è il cristallo. La colorazione del vetro può rovinare un aperitivo o un vino pregiato se è caratterizzato da un particolare chiarore. Per una corretta apparecchiatura, i bicchieri si allineano a destra a partire dal coltello: si inizierà da quello piccolo da vino e poi quello più grande da acqua. l bicchieri pregiati non vanno mai lavati in lavastoviglie ma a mano, con acqua tiepida e detersivo neutro, perché sono danneggiabili da un getto di acqua troppo calda e detersivi aggressivi. Vanno asciugati ancora caldi con un panno di lino che non lasci peluria. Prima di usarli se ne controlla la lucentezza e, se necessario, si strofinano ancora con cura.
Aperitivo, Vino & Caffe
Prima del pranzo o della cena si usa offrire agli ospiti un aperitivo, di solito sherry, vermouth, un cocktail o del vino frizzante, accompagnato da salatini o tartine. È essenziale che l’aperitivo abbia un sapore fresco e pulito, per stimolare l’appetito prima del pasto.
La scelta dei vini per ogni portata segue regole ben precise, anche se oggi è ammesso servire un unico tipo di vino durante il pasto. Il vino bianco e il rosé sono indicati con gli antipasti, le minestre in brodo, la pasta e il riso a base di pesce, le uova, il pesce. Un bianco dolce, lo spumante e lo champagne sono ideali con il dessert o con i dolci in genere. Questi vini devono essere serviti a una temperatura non interiore a 6-8 “C, per non comprometterne l’aroma e il bouquet. Il vino rosso leggero si abbina a pasta e riso conditi con sughi a base di carne o verdure e con piatti di carne bianca. Un vino rosso più corposo è l’ideale con piatti a base di carne rossa, come stufati, arrosti, lesso e selvaggina. La temperatura cui deve essere servito il vino rosso è di circa 16°C. Stappa la bottiglia e lasciala aperta per circa un’ora prima di servire a tavola. Un vino rosso invecchiato deve essere lasciato decantare alcune ore prima di essere servito, in maniera che i sedimenti si depositino sul fondo, quindi travasalo in una brocca o in una bottiglia. Quando la bottiglia di vino proviene dalla cantina è bene che arrivi alla temperatura ambiente in maniera graduale, senza fretta, evitando accuratamente di metterla vicino a fonti di calore.
Dopo il pasto, offrendo il caffè, è bene chiedere se qualcuno degli ospiti lo preferisce normale, decaffeinato o corretto e non usare lo zucchero in zollette. Con il caffè si può servire il liquore: porto, brandy, whisky o amari di vario genere. I liquori dolci devono essere versati in piccole quantità. Se qualcuno preferisce allungarli con il ghiaccio, usa i bicchieri da brandy.